Carlo Maloberti il “Maestro”

Carlo Maloberti se n’è andato all’età di 86 anni. Ma da tempo le sue infermità lo avevano costretto a vivere nella struttura sanitaria di San Terenzo.

La mia conoscenza di Carlo si perde nella notte dei tempi, risale al 1971 quando arrivai al Centro.
Carlo fu uno dei primi programmatori del Centro ed io lo conobbi in quella veste intento a sviluppare il famoso sistema ITZA ai tempi dei computer Hewlett-Pakard, situati al pianterreno del vecchio fabbricato.

Non mi ci volle molto a fare amicizia. Maloberti, che tutti chiamavano “Malo” o “Maestro”, era una persona gioviale e sempre pronto alla battuta e allo scherzo. Una miniera di barzellette raccontate con dovizia di particolari e di mimica. Era il Totò di casa nostra. Numerosi sono gli episodi della sua goliardia.

Per anni abbiamo fatto parte dello stesso dipartimento, il COM, aveva l’ufficio difronte al mio. Fu uno dei primi ad utilizzare il Mac di cui divenne presto un esperto. Era incuriosito dalle novità tecnologiche, amava sperimentare.

Il titolo di “Maestro” deriva dalla sua passione per la pittura, che ha coltivato sino al suo ricovero. Molte sono le mostre a cui ha partecipato, ne ricordo una in particolare quella del marzo del 2012 nei fondi di un palazzo dalle parti di Piazza Brin. Una mostra molto ben organizzata che gli fruttò un po’ soldi. Ci andammo in molti a visitarla e per Carlo fu motivo di orgoglio. Molti di noi hanno acquistato le sue opere. Io ne ho una che rappresenta un campo di fiori. Carlo non aveva studiato pittura, era un pittore istintivo, le pennellate e la composizione dei colori le venivano spontanee. Sono circolate molte caricature che Carlo faceva dei colleghi.

Carlo, come tutti i tecnici del Centro andava per mare e furono molte le crociere a cui partecipò, ma un bel giorno dovette rinunciare.  Doveva accudire alla moglie Roberta colpita da una grave malattia invalidante. Una lunga malattia a cui Carlo ha dedicato, con amore, tutta la vita. L’ha assistita sino alla fine.

Fin che ha potuto ha partecipato a tutti i pranzi Saclantici, ora Carlo riposa in pace, una pace di cui aveva veramente bisogno.

Addio, amico mio.

Carlo all’inaugurazione della mostra delle sue opere nel marzo del 2012
Una Marina di Carlo
Papaveri

Angelo Spairani detto Pino

Ieri  22 Gennaio 2021, primo mese del nuovo anno, il nostro amico e collega, Angelo Spairani detto Pino, se n’è andato dopo una breve malattia. Dall’annuncio a tutt’oggi molte sono state le testimonianze di stima, di affetto, e di dolore da parte degli amici-colleghi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzarlo.

Personalmente, non ho fatto tantissime uscite in mare con “Quelli del T-Boat”, ma quelle poche, forse una decina in tutto, mi hanno fatto appezzare tutto l’equipaggio e Pino in modo particolare per il suo modo affabile, professionale, da vero amico; ma non bisognava necessariamente andare in mare per apprezzare tutto l’equipaggio, bastava andare lungo il molo dove era ormeggiato il “Manning” per entrare in contatto con queste persone meravigliose.  L’equipaggio era com’era perché Pino l’aveva plasmato secondo il suo carattere e la sua generosità.

Il lavoro era in coperta e in laboratorio, ma Il cuore del “Manning” era sotto coperta dove c’era la cucina e la piccolissima sala da pranzo ben arredata da Giorgio Zaccari, che sapeva sfruttare al massimo il più piccolo spazio. A capotavola c’era Pino, che dispensava amicizia e giovialità. Pino l’ho (e mi sento di dire l’abbiamo) apprezzato anche in navigazione, nel suo ambiente naturale. Anche in situazioni difficili sapeva sempre affrontare i pericoli e scansarli, molti sarebbero gli episodi da raccontare, ed uno l’ho raccontato nel mio ultimo libro, nel capitolo: “La Tempesta a Porto Ferraio”

Preziosa e proficua è stata la partecipazione a moltissime missioni del Comandante Pino Spairani con il “suo” T-Boat in supporto alla Maria Paolina prima, e all’Alliance poi. Era una festa quando Pino e il suo equipaggio venivano sottobordo, eravamo tutti affacciati sulla murata per scambiare apprezzamenti,  notizie e scherzi. Ci portavano i giornali. Determinante era il lavoro di Pino per chi soggiornava sulle Formiche. Erano loro che al mattino andavano a “fare la spesa” a Porto Santo Stefano per i colleghi sulle Formiche.

Adesso Pino ha raggiunto il suo equipaggio che lo ha preceduto nell’ultimo viaggio: Gianni Maltese con il suo “cous cous” e salsa piccante, le barzellette e gli scherzi di Stelvio Barsotti, i manicaretti di Giuliano Betoli quando era ai fornelli e Inversini. Con loro navigherà in acque limpide, luminose, calme e serene.

Ciao Pino, grazie della tua amicizia

Da sinistra: Stelvio Barsotti, Mario Mastrosanti, Angelo (Pino) Spairani, Giuliano Bertoli, Giorgio Zaccari, Gianni Maltese e Giovanni Ciuffardi nel laboratorio del “Manning”

Alcuni commenti sulle chat ISaclantici e Amici Saclantici

Andrea Cavanna: Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze.Io lo ricorderò sempre al timone del T-BOAT. Addio Pino, salutami Giuliano.
Ettore Ticchiati: Sentite condoglianze alla famiglia.
Nataline Arena: Un abbraccio alla famiglia. Caso strano solo ieri pensavo a lui. Natalie
De Strobel Federico: Le mie piu’ sentite condoglianze alla famiglia F. De Strobel
Vittorio Grandi: La scomparsa di Pino mi rende orfano di un uomo che mi ha insegnato a stare a bordo, a lottare contro il mal di mare, ad apprezzare il lavoro si squadra, a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Grazie amico mio per tutto quello che mi hai insegnato e per la tua amicizia. Ti porterò per sempre nel mio cuore.
Marco Formisano: Sentite condoglianze Marco Formisano
Marino Cecchetti: Un caro abbraccio alla famiglia
Selvanizza Eros: Sentite condoglianze alla famiglia e un pensiero di grande affetto a lui per avere condiviso con noi una parte del nostro percorso di vita.
Anna Bonanni: Sentite Condoglianze per la perdita di una splendida persona. Anna Bonanni
Prezioso Federico: Quante crociere, quanto mare, un amico, un comandante, abbiamo parlato ottobre scorso a Deiva, tristezza, sta sparendo il A.S.W. center
Roberto della Maggiora: Mi associo a tutti i Saclantici nell’inviare alla moglie e ai familiari le più sentite condoglianze. Roberto e Bruna Della Maggiora
Jacqueline Deramo: Cari saluti a una bravissima persona e collega. Sentite condoglianze alla famiglia.
Diego Albizzi: Sono profondamente addolorato. Alla famiglia vadano le mie più sentite condoglianze.
Marco Cassola: Abbiamo perso un caro amico Sentite condoglianze alla famiglia
Piero Guerrini: Sentite condoglianze alla famiglia, Pino mi ha sempre impressionato per la sua umanità. Per molti anni alla mattina abbiamo viaggiato sullo stesso treno. Piero Guerrini
Pio Giannecchini: Sentite Condoglianze alla famiglia. PIO G.
Maria Grazia Colombo: Mi associo a tutti voi per esprimere sentite condoglianze alla famiglia. Graziella
Grazia Garofano: Sentite condoglianze alla famiglia. Grazia
Algelo Lombardo: Sentite Condoglianze alla famiglia.Angelo Lombardo
Domenico Galletti: Un altro pilastro della nostra vita in mare se ne è andato.Lo ricordo con grande affetto. Le mie più sentite condoglianze alla moglie e alla famiglia tutta. Ciao Pino
Alberto Berni: Sentite condoglianze alla famiglia. Alberto Berni
Marco Mazzi: Io, uomo privilegiato, per aver conosciuto Pino. E Giuli….
Enrico Muzi: Sentite condoglianze fam. Muzi
Piero Boni: Ciao Pino. Condoglianze alla famiglia. Boni
Varlese Umberto: Grande persona e grandissimo Comandante. Condoglianze alla famiglia. Ciao Pino
Lavinio Gualdesi: E anche un carissimo amico che purtroppo non sentivo da tempo. Che tristezza. Un caldo abbraccio alla famiglia. Lavinio
Ferda Turgutcan: Pino, felice di averti conosciuto. Riposa in pace nei mari più belli.
Lorenzelli Piero: Pino, ti abbiamo voluto tanto bene
Tunkay Akal: Mi dispiace molto sentire che abbiamo perso Pino. Abbiamo avuto una lunga amicizia sia a bordo che socialmente. Le mie condoglianze a Gavina e alla sua famiglia. Tuncay
Checco Faggioni: Ho letto ora con dispiacere che il nostro caro e grande Pino ci ha lasciati. Buona navigazione nei cieli. Sentite condoglianze alla famiglia. Faggioni
Algelo Lombardo: Condoglianze alla famiglia. Lombardo
Zaccari Giorgio: Sentite condoglianze alla famiglia per la perdita di Pino un gran collaboratore.
Divo Bologna: Sentite Condoglianze alla Famglia Spairani per la scomparsa del caro PINO Divo
Piero Guerrini: Mi ricordo Pino intervistato dal telegiornale alla festa per la consegna del Leonardo, forse era il 2002. Sentite condoglianze Piero Guerrini
Varlese Umberto: Si Piero era il 6 settembre 2002.
Maria Pia e Briano Tonarelli: Ciao Pino. Condoglianze alla familia. Briano e Maria Pia

Addio Gilli

Oggi è una brutta giornata, iniziata con la scomparsa di un nostro caro amico e collega Giuseppe Giliberti detto Peppino ma tutti lo chiamavano Gilli. Parlare di lui è facile, basta pensare ad una persona buona e gentile sempre allegro e pronto allo scherzo.
Ricordo le molte partite a tennis, mai un bisticcio per una pallina discutibile (dentro o fuori?) mai uno screzio. Appassionato di sci all’inverosimile.

Io non ha lavorato a diretto contatto con Peppino, ma con lui ho partecipato a decine di crociere e ho imparo ad apprezzarlo per la sua serietà sul lavoro, una persona affidabile, così i suoi colleghi più stretti dicevano di lui.
Devo ricordare che nonostante la sua allegria, nei momenti di tristezza che capitano a tutti, il suo pensiero andava all’incidente in cui ha perso la vita Bruno Matteucci. Non riusciva a capacitarsi che la sua morte fosse sua solo per il fatto che discussero per andare a pranzo.
Poco prima dell’incidente Bruno e Peppino Giliberti si stavano mettendo d’accordo per decidere chi doveva andare a mangiare. Peppino disse: “Bruno, vai tu a mangiare, resto io sul ponte.” Bruno rispose: “No, vai tu, per me è presto.”
Per tutta la vita ha pensato che avrebbe dovuto insistere di più. Spero che oggi si siano ricongiunti nell’immenso mare dell’eternità.
Il suo allontanamento repentino dal Centro gli è stato traumatico, non solo per la perdita del lavoro, che ha aggravato la sua situazione economica, ma perché amava il suo lavoro. Ma ha saputo reagire e a non perdere la sua vitalità. Quante volte l’ho incontrato a cavallo della sua inseparabile moto. Ultimamente aveva dovuto rinunciarci per problemi alla vista. Non si sentiva più sicuro.
Che fosse uno bravo e stimato amico e collega lo dimostra la lunga catena di testimonianze sia sul gruppo WhatsApp de iSaclantici.
Ecco una carrellata di testimonianze di affetto:
Emanuele Bianchi: Questa mattina verso le otto è manca tp il nostro ex collega. Giliberti. I funerali giovedì verso le 10 a Spezia. Non so se possibile andare per via della pandemia!
Piero Guerrini: Era un caro amico, sentite condoglianze alla famiglia.
Marco Cassola: Povero Gili Mi dispiace tanto Era un caro amico Con il quale ho trascorso dei bei periodi in Grecia per lavoro e anche sui campi da tennis
Clara Saccomani: Condoglianze alla famiglia. Era una collega gioioso e positivo. Clara
Ettore Ticchiati: Sentite condoglianze alla famiglia
Jacqueline Deramo: Condoglianze alla famiglia. Jackie
Ferda Turgutcan: Condoglianze alla famiglia.
Marco Formisano: Condoglianze alla famiglia.
Marino Cecchetti: Anche io lo ricordo con affetto, gioioso malgrado i suoi problemi. Spericolato sulle piste da sci, spassoso sui campi da tennis. R. I. P. amico.
Anna Bonanni: Anche lui ci ha lasciati. Era una persona Solare, molto educato e sapeva farci essere positivi. Ciao Gili ti ricorderemo sempre GIOIOSO. Sentite Condoglianze alla famiglia.
Nataline Arena: Mi dispiace tanto. Condoglianze alla famiglia.
Pio Giannecchini: Sentite Condoglianze se alla famiglia Pio Giannecchini
Lavinio Gualdesi: Emanuele. Credo il suo numero non sia in questa chat. Se c’è l’hai ti spiace copiare i nostri messaggi di cordoglio? Lo avevo incontrato mesi fa in città.., Quanti bei ricordi …
Flower Caroline: Condoglianze alla famiglia. Caroline
Luigi Maggian: Condoglianze anche da parte mia. Lo ricordo con tanta simpatia.
Maria Pia Vergassola e Briano Tonarelli: Condoglianze alla famiglia.
De Strobel Federico: Una triste notizia le mie più’ sentite condoglianze alla famiglia
Andrea Cavanna: La sua disponibilità e la sua energia sia sul lavoro che nello sci e nel tennis era contagiosa. Era un piacere scherzare con lui. Ogni tanto mi telefonava. Ciao Gilly ci mancherai.
Maria Grazia Colombo: Sentite condoglianze alla famiglia. Graziella
Algelo Lombardo: Condoglianze alla famiglia.
Carlo Ferla: Me ne dispiace molto Sincere condoglianze alla famiglia. Lo ricordo come amico con un suo modo sempre scherzoso e positivo.
Divo Bologna: Mi dispiace per la perdita dell’amico Giuseppe sentite condoglianze alla famiglia.
Piero Boni: Lo ricordo con affetto per le innumerevoli crociere, per le partite di tennis e per le sciate insieme. Era sempre positivo, non ricordo mai un momento di irritazione. Condoglianze alla famiglia.
Vittorio Grandi: No ho mai avuto il piacere di fare una crociera con Gili e ci siamo solamente sfiorati, io entravo al Centro e lui purtroppo ne usciva. Ci siamo spesso incontrati fuori, e lo ricordo come una bella persona e quando una bella persona ci lascia, è una perdita irrecuperabile per tutti.
Alberto Berni: Era una persona molto positiva.Quando è uscito dal Centro non si è perso d’ animo e ha ricominciato a fare il suo antico mestiere. Ci siamo incontrati molto spesso, anche per scambiarci informazioni sulle nuove tecnologie.Mi dispiace moltissimo,faccio le mie più sentite condoglianze alla famiglia.
Marco Tavernelli: Ciao Gili sarai sempre nel mio cuore.
Prezioso Federico: Ciao Gili, vai tranquillo
Enrico Muzi: Peccato viene a mancare un collaboratore ed amico sincero, ciao Gili
Grazia Garofano: Sentite condoglianze alla famiglia
Rosetta Losito: Mi dispiace tanto, sentite condoglianze alla famiglia.
Tunkay: Lo ricordo sempre per il suo buon umore e la sua amicizia. Le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici
Luisa Bandini: Sentite condoglianze alla famiglia per la loro perdita. Luisa Bandini
Roberto Della Maggiora: Con Gili, ci siamo incrociati varie volte nelle crociere Nato e visti a Montepertico dove inizialmente abitava. Era un amico umile, socievole e molto apprezzato per la sua bravura nella sezione cavi, trasduttori, vulcanizzazioni…. Invio dunque anche la mia partecipazione, e condoglianze, per il dolore dei familiari per la perdita del loro caro Pino.
Nataline Arena: Mi dispiace tanto. Bravissima persona. Condoglianze alla famiglia.
Selvanizza Eros: Sentite condoglianze alla famiglia.
Stefanini Mariuccia: Una brava persona, sempre positiva ed entusiasta. Sono davvero molto dispiaciuta.
Nicky Watkins: Sentite condoglianze alla famiglia.
Giuly Arditi: Quando abitavo a Spezia lo incontravo spesso in Via Prione. Sempre gentilissimo e affettuoso. Mi dispiace molto.Sentite condoglianze.
Bruni Luciano: Sentite condoglianze alla famiglia.
Simonetta Ratti: Era una persona buona e molto speciale e mi faceva piacere parlare con lui ogni volta che lo incontravo. Condoglianze alla famiglia.
Giovanna Caligaris: Leggo solo ora la brutta notizia che Giliberti ci ha lasciato. Lo ricordo come una persona gentile e disponibile. Condoglianze alla famiglia.
Domenico Galletti: Notizia che non sembra vera. Carissimo Gilli persona sempre allegra e positiva anche di fronte alle difficoltà che la vita gli ha riservato. Ho condiviso anch’io con lui periodi a bordo che ricordo con grande piacere. La sua scomparsa ci ha privato di un grande amico. Condoglianze alla famiglia.

Volevo ringraziare di cuore tutti per i bei messaggi in ricordo del mio papà Pino.
Giliberti Massimiliano

Isola di Vaeroy, Norvegia con Tuncay Akal e Giuseppe Giliberti appena scesi dall’aereo

Voglio ricordare Gili con questo episodio che ho pubblicato nel mio primo libro di racconti.

Le frittelle di mele

Sulla vecchia nave Maria Paolina G. adiacente al laboratorio c’era un piccolo angolo cottura atto a preparare qualche spaghettata notturna specialmente per quelli che lavoravano di notte, quando la cambusa della nave era chiusa. Ad una certa ora, verso la mezzanotte, si sgomberavano i tavoli da lavoro per prepararli per la cena di mezzanotte. Cena alla quale non partecipavano solo quelli di turno ma tutti quelli che volevano passare in po’ di tempo tra amici.
Una pomeriggio Giuliano Bertoli, che aveva una certa dimestichezza con la cucina, decise di festeggiare il giorno di San Giuseppe facendo delle frittelle di mele. Cominciò con il preparare la pastella che doveva lievitare. Sbucciò le mele e le lasciò a macerare nel vino, forse rum o cognac.
La pastella doveva lievitare e la lasciò nella pentola. Giuliano doveva andare a finire un lavoro e lasciò di guardia alla pentola in capo crociera Ron  Tomkins. Gli disse: “mi raccomando stai attento che la pasta, che deve crescere, non esca dalla pentola”. Detto questo, si allontanò. Dopo circa una mezzora la pasta lievitando cominciò a crescere e a spingere in altro il coperchio, debordando dalla pentola. Il Ron ligio alla consegna, ma molto impacciato, cercava in tutti i modi di contenere la fuoriuscita della pasta dalla pentola. Cercava di rimettere la pasta di nuovo nella pentola, ma, mentre riusciva a farla rientrare nella pentola questa riusciva da un altro lato. Stava impazzendo, non sapeva più cosa fare. Fortunatamente Giuliano ritornò in tempo a toglierlo dall’impaccio. Ron era impacciato ma molto divertito dalla sua performance.
Mentre Giuliano cominciava a friggere le frittelle, di lì  passava Peppino, detto Gilli, che vedendo Giuliano alle prese con la pastella gli chiese cosa stesse facendo. “Sto facendo le frittelle con le mele” rispose. “Beh, allora mettine  qualcuna da parte che adesso ho da fare” chiese Gilli. E qui scatta l’idea dello scherzo. Giuliano prende due patate le sbuccia, le fa a fette e le immerge nella pastella e le frigge, come le frittelle di mele. Una bella spolverata di zucchero e le “frittelle taroccate” sono identiche a quelle genuine.
Erano le quattro del pomeriggio. Adunata in laboratorio per gustare le frittelle di Bertoli.
Qualcuno chiese:“E quelle cosa sono?”  Indicando il piatto messo da parte. “Sono le frittelle per il Gilli, quelle le deve mangiare solo lui”. Qualcuno aveva intuito che non erano frittelle uguali alle altre ed immaginò lo scherzo. Ma nessuno disse nulla.
Dopo un’oretta circa arrivò il Gilli rivendicando la sua parte. “Eccole sono in quel piatto vicino al fornello, le abbiamo tenute al caldo”. Dopo un paio di bocconi non gli fu difficile capire che era vittima di uno scherzo. Se non l’avesse capito dal sapore l’avrebbe intuito vedendo e sentendo le nostre risate.
Prontamente furono tirate fuori le frittelle vere che mangiò divertito.

Addio a Giancarlo Dreini

Giancarlo Dreini è stato un personaggio che ha fatto la storia del Centro. Era uno dei pionieri dell’informatica. Assieme a Marco Cassola e Piero Serani, furono primi operatori del primo calcolatore installato al centro. Quel calcolatore che per andare a regime ci metteva quasi due ore. Giancarlo, con Piero Serani, Maqrco Cassola, Roberto Della Maggiora ed altri, faceva parte della “Banda dei Toscani” amichevolmente sempre in conflitto per motivi campanilisti: lui Livornese e gli altri Pisani.
Ma altri, qui sotto testimoniano le sue competenze.
Io conobbi Giancarlo nel 1971 quando arrivai al centro con la sua stessa qualifica, ma lui era già un programmatore esperto. Come dice qualcuno fu lui ad inventare il Ray-tracing, che io, inconsapevole dell’importanza, ho fatto “plottare” sul piccolo Calcom migliaia di volte.
Lui veterano ed io pivello lo vedevo con una certa soggezione. Dava l’impressione di essere una persona burbera, forse dovuta alla barba a pizzetto, ma piano piano capii che era solo una mia impressione. Era schivo, forse anche per quella sua leggera balbuzie, che gli donava un certo fascino.
Con lui condividevo una delle prime riviste di informatica italiane, che riuscii a far comprare con una certa fatica. Lui, tutti i mesi, la veniva prendere e la conservava nel suo ufficio. Con il tempo la fece sua, sponsorizzandone l’acquisto.
Dopo il pensionamento ha continuato a frequentare i colleghi e gli amici “Toscanacci” in quello che chiamavano “l’incontro del Venerdì” in un bar del centro della Spezia.
Andrea Cavanna: “Mi unisco ai miei amici colleghi nel formulare le più sentite condoglianze a tutta la famiglia.

Riporto qui di seguito le testimonianze degli amici più stretti e che con Giancarlo hanno contribuito a rendere importante il centro.
Marco Cassola dice: “Sono entrato al centro quando si chiamava ancora SIRIMAR nel lontano 1962 e il colloquio per la parte tecnica me l’aveva fatta Giancarlo per l’assistenza al primo computer del centro che se non ricordo male era un Remington Rand.
Giancarlo e Piero Serani lavoravano già lì sotto la supervisione di due militari americani capitano Pichens e il maggiore Edward.
Di Giancarlo si può dire che era un “Livornesaccio” nel senso buono ma comunque tra toscani ci si intendeva nonostante ci dividesse
un campanilismo atavico .
Abbiamo formato un bel terzetto fino alla demolizione del computer.
Giancarlo era una brava persona anche se a volte il suo carattere lo faceva apparire un po’ scorbutico.
Colgo quindi l’occasione per fare sentite condoglianze alla moglie e a tutta la famiglia.
Marco Cassola”

Marco Formisano: “Bravo Marco hai centrato bene il carattere di Giancarlo. Colgo l’occasione di formulare sentite condoglianze alla famiglia.”
Jacqueline Deramo: “Sentite condoglianze. Jacqueline Deramo. Bello, Marco, il tuo ricordo.”
Giovanna Martinelli collega stretta di Giancarlo: “Sentite condoglianze alla famiglia .Non potrò essere presente al funerale lunedì mattina ma vi sarò vicina con tutto il mio cuore cuore. Ho lavorato spesso con te e andavamo molto d’accordo.”
Famiglia Martinelli De Vizia”
Enrico Muzi :”Giancarlo era una persona molto corretta anche se sembrava chiuso, condoglianze alla famiglia.”
Carlo Melchiorre Ferla ricorda:”È stato pioniere per lo sviluppo al Centro per i primi modelli di propagazione acustica basati sulla teoria dei raggi, sviluppata ulteriormente in seguito in base alle nuove necessità ed accresciute potenzialità tecnologiche fino ad includere la “range dependency”, l’interazione con un database e infine adottato dalla Marina Militare Italiana come strumento di predizione (SORPRESA) per uso su unità navali.
In seguito ancora aumentato in prestazioni in modo da consentire il funzionamento con altri modelli di propagazione sviluppati al Centro
Il suo carattere era forte, determinato, un po’ burbero e profondamente amante e pro attivo nel suo lavoro. Ne conservo un eccellente ricordo. Porgo alla famiglia sentite condoglianze.”

Finn Jensen, che ha lavorato molto con Giancarlo, sottolinea quanto detto da Carlo: “Ben detto, Carlo. Giancarlo Dreini ha fatto un importante contributo alla ricerca acustica del Centro. Io ho lavorato con lui per tanti anni, ed e’ sempre stato un elemento essenziale del modeling group fina alla sua pensionamento. Poi ha messo su una ditta di consulenza, che ha sviluppato il modello SORPRESA per la Marina Militare. Porgo ai figli i miei sentiti condoglianze. Finn Jensen”
Vittorio Grandi lo ricorda con nostalgia: “Conobbi Giancarlo Dreini quando ero ancora guardiamarina all’Istituto di Elettroacustica di Mariperman. All’epoca frequentavo il Centro per impratichirmi con il programma di ray tracing che lui stesso aveva scritto in Fortran. Me lo ricordo come un uomo gentile e disponibile e anche paziente, forse mosso a compassione dalla mia giovane età e inesperienza, nello spiegarmi alcuni passaggi del programma. Lo ricordo con affetto e mi sento vicino al dolore della sua famiglia.
Federico Prezioso ha lavorato con Dreini per molti anni nel Comitato del Personale: “Condoglianze alla famiglia, abbiamo lavorato insieme per il c.s.a. Federico p.
Akal Tuncay: “Condoglianze alla famiglia di Giancarlo.
È sempre stata una persona molto gentile,mi dispiace.”
Tuncay”

Silvio Bongi: “Mi dispiace della notizia, abbiamo lavorato nello stesso gruppo TC ed eravamo diventati amici. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia.”
Lavinio Gualdesi: “Sono sempre stato ammirato della sua cultura e intelligenza anche se ho avuto poche occasioni di lavoro con lui. Mi unisco a voi con preghiere.”
Diego Albizzi: “Pur non avendo avuto molti rapporti diretti con Giancarlo, lo ricordo come una persona molto corretta e sempre gentile e disponibile. Mi unisco agli altri colleghi nel porgere le più sentite condoglianze.

Sentite condoglianze alla famiglia.” da parte di Federico De Strobel, Piero Boni, Eros Selvanizza, Ferda Turgutcan, Alberto Berni, Elvio Nacini, Angelo Lombardo, Anna Bonanni, Piero Guerrini, Jacqueline Rougan, Gaby e Pio Giannecchini,Gilberto Guaschino, Divo Bologna

Ricordo che il funerale avrà luogo lunedì 6 Luglio alle ore 10.00 presso la chiesa “Maria Ausiliatrice” in via Palmaria alla Spezia.

Ron Tompkins

Ho ricevuto da Jackie Deramo la notizia della scomparsa di Ron Tompkins che è stato per lungo tempo al centro come capo del progetto 05, uno dei più importanti progetti del centro, quando il centro faceva il lavoro per il quale era stato fondato. Io ho avuto il privilegio di partecipare a diverse crociere dirette da Tompkins ai tempi della Maria Paolina G.

Ron, purtroppo è stato colpito per lunghi dieci anni da una delle malattie più umilianti che possono capitare ad un essere umani: l’Alzheimer. Una malattia che ha colpito una persona da una brillante mente. Un’ottima persona che sapeva divertire con il suo umor.

Mi permetto in questo triste momento di ricordarlo con un racconto di vita vissuta in mare a bordo della Maria Paolina G. in cui Ron è attore comprimario Credo che sia il modo migliore per ricordarlo.

Le frittelle di mele

Sulla vecchia nave Maria Paolina G., adiacente al laboratorio c’era un piccolo angolo cottura atto a preparare qualche spaghettata notturna specialmente per quelli che lavoravano di notte, quando la cambusa della nave era chiusa. Ad una certa ora, verso la mezzanotte, si sgomberavano i tavoli da lavoro per prepararli per la cena di mezzanotte. Cena alla quale non partecipavano solo quelli di turno ma tutti quelli che volevano passare in po’ di tempo tra amici.

Una pomeriggio Giuliano Bertoli, che aveva una certa dimestichezza con la cucina, decise di festeggiare il giorno di San Giuseppe facendo delle frittelle di mele. Cominciò con il preparare la pastella che doveva lievitare. Sbucciò le mele e le lasciò a macerare nel vino, forse rum o cognac.

La pastella doveva lievitare e la lasciò nella pentola. Giuliano doveva andare a finire un lavoro e lasciò di guardia alla pentola in capo crociera Ron  Tomkins. Gli disse: “mi raccomando stai attento che la pasta, che deve crescere, non esca dalla pentola”. Detto questo, si allontanò. Dopo circa una mezzora la pasta lievitando cominciò a crescere e a spingere il coperchio, debordando dalla pentola. Ron ligio alla consegna, ma molto impacciato, cercava in tutti i modi di contenere la fuoriuscita della pasta dalla pentola. Cercava di rimettere la pasta di nuovo nella pentola, ma mentre riusciva a farla rientrare nella pentola, questa riusciva da un altro lato. Stava impazzendo, non sapeva più cosa fare. Fortunatamente Giuliano ritornò in tempo a toglierlo dall’impaccio. Ron era impacciato ma molto divertito dalla sua performance.

Mentre Giuliano cominciava a friggere le frittelle, di lì  passava Peppino, detto Gilli, che vedendo Giuliano alle prese con la pastella gli chiese cosa stesse facendo. “Sto facendo le frittelle con le mele” rispose. “Beh, allora mettine  qualcuna da parte che adesso ho da fare” chiese Gilli. E qui scatta l’idea dello scherzo. Giuliano prende due patate le sbuccia, le fa a fette e le immerge nella pastella e le frigge, come le frittelle di mele. Una bella spolverata di zucchero e le “frittelle taroccate” sono identiche a quelle genuine.

Erano le quattro del pomeriggio. Adunata in laboratorio per gustare le frittelle di Bertoli.

“E quelle cosa sono?”  Indicando il piatto messo da parte. “Sono le frittelle per il Gilli, quelle le deve mangiare solo lui”. Qualcuno aveva intuito che non erano frittelle uguali alle altre ed immaginò lo scherzo. Ma nessuno disse nulla.

Dopo un’oretta circa arrivò il Gilli che rivendicava la sua parte. “Eccole sono in quel piatto vicino al fornello, le abbiamo tenute al caldo”. Dopo un paio di bocconi non fu difficile capire che era vittima di uno scherzo. Se non l’avesse capito dal sapore l’avrebbe intuito vedendo e sentendo le nostre risate.

Prontamente furono tirate fuori le frittelle vere che mangiò con gusto.

Qui di seguito la comunicazione originale di Jean Peterson latrice della triste notizia.

Hello Jackie,
It is with sadness that we pass on to you that Ron Tompkins died last night after a ten year struggle with Alzheimer’s disease.  Until a couple weeks ago he was doing reasonably well and enjoying life but he then deteriorated rapidly.  For several years, his near term memory had been failing but he still recognized old friends and surprisingly retained his skills at bridge and poker and always his sense of humor.  Rest in peace, Ron…..
Marty can be reached via email, martylhp@outlook.com, by phone: 954 421 6572 or mail: 3180 NE 48th Court #108 Lighthouse Point, FL 33064.
Jackie, would you please pass this info on to Heather and anyone else that might have known Ron at the Centre.  Thanks.
Cheers,
Jeannie and John

Addio Piero

Oggi mi sento un po’ più orfano con la perdita di Piero Serani.  Non è facile cominciare a parlare di Piero, non si sa da che parte cominciare. Comincio da adesso a vado a ritroso.

In questi anni Piero si era preso l’impegno di coordinare assieme a noi i pranzi dei “ I Saclantici”, lo faceva con grande impegno. Piero era il notaio di tutti noi. Sapeva le date di nascita i numeri di telefono, le mail , meticolosamente registrati nel suo foglio di Excel. Era da lui che arrivavano e si propagavano le buone e le cattive notizie tra i pensionati. Voglio ricordare che Piero nell’assumere questo incarico aveva posto un’unica condizione: tutti sono i benvenuti ai nostri pranzi, nessuno escluso, lasciamo alle spalle le eventuali rivalità che avevamo nel corso degli anni di lavoro. Questo la dice lunga sulla sua visione del mondo e dei rapporti umani. Talvolta poteva sembrare burbero o “incazzoso”, ma alla fine, magari dopo giorni, si scopriva che aveva ragione o che il rimbrotto aveva una vena di saggezza.

Dal punto di vista professionale ha sempre riscosso un grande rispetto e una grandissima professionalità. Molti la lui hanno imparato. Le testimonianze di affetto, sia durante l’ultimo pranzo che dai messaggi sul gruppo dei iSaclantici confermano che tutti gli hanno voluto bene.

Chi di noi ha passato tanto tempo (anni) in mare sia con la Paolina che con l’Alliance o le altre navi ha maturato un legame particolare con i compagni  di avventura, un rapporto molto diverso dal rapporto con i colleghi  del centro che non navigavano. Più di una amicizia era dovuta al fatto che eravamo tutti sulla stessa barca.

Percorrendo il tempo all’indietro quando le comunicazioni erano difficoltose e internet non era nenche ancora pensato, ricordo che ci riunivamo attorno alla radio (come attorno al caminetto) nei due appuntamenti quotidiani per ascoltare tra un gracchiare e l’altro le notizie dal Centro o per mandare messaggi ai nostri famigliari attraverso i nostri colleghi a terra. Vale la pena ricordare Alberto Garibbo, che si prendeva l’incarico di telefonare a casa per riportare le notizie.

Lo stare assieme e talvolta nella stessa cabina rafforzava l’amicizia e nei momenti di sconforto ci si apriva e ci si metteva a parte anche delle nostre disavventure famigliari, dei figli, della moglie che non stava tanto bene ecc. ecc.

Ma non erano sempre momenti tristi, c’erano anche i momenti allegri in laboratori: si lavorava ma si scherzava sempre. Mitiche le discussioni in toscano tra Piero e Enzo Michelozzi, anch’egli scomparso da poco.

Voglio concludere con una frase tipica di Piero quando doveva discutere con qualche collega più giovane: “Oh Bimbo, non vorrai mi’a insegna a far la pippi al tu babbo?”

Ciao Piero, sono sicuro che se ne avrai la possibilità sarai in grado di organizzare un pranzo saclantico anche con quelli che ti hanno preceduto.

Ciao Piero, sarai sempre nei nostri pensieri.

Omar Burroni

Ancora un altro Saclantico DOC ci ha lasciati.E’ il nostro caro amico e collega Omar Burroni. Si, Doc, perché è stato uno dei primi ad essere assunto nell’anno di fondazione del Centro nel lontano 1959 ed è rimasto con noi fino al limite d’età nel 1992. Lo troverete alla pag. 1 del nostro annuario.

Omar con il figlio Alessandro al pranzo dei Saclantici del 25 Maggio del 2017

Chi non ha conosciuto Omar e le sue barzellette? Penso sia stata la persona più conosciuta del Centro o perlomeno quella che tra le prime ognuno di noi ha conosciuto per il suo modo di rapportarsi con gli altri, sempre sorridente, pronto alla battuta, da buon toscano, era di Castelfiorentino, conosceva bene l’inglese e questo gli serviva per stabilire un buon rapporto anche con gli stranieri e comandanti militari che spesso doveva accompagnare  in auto per servizio.

Accadeva talvolta che faceva da autista anche a noi tecnici che magari dovevamo partire per qualche viaggio in aereo e ci accompagnava all’aeroporto, magari a Milano o a Genova. Potevi star tranquillo che il viaggio ti passava in un lampo, intrattenuti come eravamo dal nostro simpatico autista. Dopo un pò d’anni passo al servizio in ufficio dove si occupava di organizzare viaggi di servizio per il personale. Quando andavamo al bar per il caffè di mezza mattina, se c’era Omar si formava subito un crocchietto di persone che ascoltavano le sue battute e barzellette.Caro Omar, sei tra quelle persone che non verranno mai dimenticate.

Sentite condoglianze a te Alessandro e a tutta la Famiglia. Piero e tutti i saclantici

Alcune testimonianze riportate nel gruppo WhatsApp de iSaclantici.

Il pezzo dedicato a OMAR è stato scritto da Piero Serani anche se poi pubblicato da Andrea Cavanna in quanto amministratore del Sito

Hermand family

Dominique, his wife;

Adrien (†), Louise, Elie and Fanny,  his childrens;
Jean-Paul, Olivier and Sandrine, his brothers and sister;
Isabelle, Géraldine, Catherine, Anne and Vincent, his sisters- and brother-in-law;
Martin, Florence, Samuel, Laura, Alice, Victor, Eliette, Basile, Paul-Arthur, Pierre-Louis, Victorine and his godson, Charles, his nephews and nieces; have the deep sorrow to announce the loss of  Professor Jean-Pierre Hermand on the 3rd of September 2018

The funeral service will be performed at l’église Saint-Clément, 50 Rue du Loutrier, 1170 Bruxelles (Belgium), on the 14th of September 2018 at 10.00 am.
The service will be followed by a reception at 7 Drève des Weigélias, 1170 Bruxelles (Belgium), as from 12.00 am.
Everyone is welcome.

Lutti improvvisi

Come anticipato sulla chat de iSaclantici sono giunte le notizie della scomparsa di due nostri colleghi: Jean Pierre Hermand e Anna Bizzarri.

Jean Pierre è morto qualche giorno fa sull’aereo a seguito di un malore.

Anna Bizzarri è mancata oggi 6 settembre all’ospedale della Spezia dove era ricoverata a seguito di un virus letale.

Entrambe hanno fatto parte della storia del Centro. Uno come scienziato e l’altra come segretaria.

Anna Bizzari è stata per moltissimi anni la segretaria del dipartimento di computing (COM) dell’era Pier Blavier. Per noi del COM era un punto di riferimento. Aveva un carattere forte e una intelligenza superiore. Era il personaggio misterioso del racconto della notte ad Alessandria d’Egitto.

Jean Pierre era uno scienziato vulcanico e di grande inventiva. Oggi diremmo che era avanti. Personalmente ho partecipato a tutte le sue crociere comprese le mitiche Jellow Shark, che abbiamo ricordato qualche tempo fa pubblicando un aneddoto di Lavinio Gualdesi.

Penso di poter porgere a nome di tutti le condoglianze alle rispettive famiglie.

Il funerale di Anna si svolgerà sabato 8 settembre alle 14:30 presso l’Obitorio dell’ospedale di Sarzana in forma civile, poi prosegue per il cimitero dei Boschetti alla Spezia..

Del funerale di Jean Pierre non abbiamo notizie.

Gabriella Parmigiani

Purtroppo tocca sempre a Piero Serani riportare la perdita un collega o di una collega. Questa volta ci ha comunicato con grande dispiacere della scomparsa della collega ed amica, Gabriella Parmigiani, che dal 1959 al 2000 è stata la segretaria dell’ufficio Nave con a capo Mario Mastrosanti.

Gabriella al pranzo saclantico del maggio 2012 prima che la malattia la invalidasse

Riporto le parole di Piero Serani:“Era lei che forniva a noi che navigavamo documenti e notizie su i movimenti della nave, prima della Maria Paolina e poi dell’Alliance. Povera Gabriella, ci ha lasciato stamani all’età di quasi 80 anni, li avrebbe compiuti il 16 Dicembre prossimo, dopo un lungo periodo di malattia. Ora starà preparando i documenti di navigazione per tutti i nostri naviganti che stanno già solcando i mari nell’aldilà.”

Che dire di Gabriella? Ricordo la disponibilità ad aiutare le persone perché aveva un carattere mite, gioviale e sempre pronta a sdrammatizzare, se eri nervoso bastava parlarne con lei e ti passava l’arrabbiatura, con il suo parlare calmo e sorridente.
Professionalmente nulla da eccepire anche quando passò all’ufficio del personale mantenne sempre la disponibilità.

Mi unisco a Piero nel porgere le più sentite condoglianze alla famiglia.

I funerali si svolgeranno martedì 14 Agosto alle ore 11:00 nella Chiesa di San Terenzo.